Secondo quanto riferito, Call of Duty: Warzone 2 sarà un sequel autonomo ma senza alcuna integrazione con l’attuale gioco originale di battle royale.
Oggi su Twitter, noto insider di Call of Duty Tom Henderson ha dichiarato che Call of Duty: Warzone 2 sarà una nuovissima iterazione solo per PlayStation 5, Xbox Series X (e Series S) e PC. Non ci sarà supporto per le generazioni precedenti con le console della generazione precedente e, cosa più importante, qualsiasi progressione fatta nel Warzone originale non verrà portata avanti nel sequel.
Ciò significa qualsiasi arma, allegato e livello sbloccati; skin e cosmetici, quasi tutte le ricompense stagionali, i risultati e le statistiche guadagnati dai giocatori, tra le altre progressioni realizzate, non saranno utilizzabili in Call of Duty: Warzone 2. Il sequel apparentemente vedrà i giocatori che partiranno da zero.
Warzone 2 è letteralmente quello… Warzone 2.
Generazione attuale e solo PC… Nessuna integrazione di armi passate, ecc.
Un gioco completamente nuovo per l’hardware migliore.
— Tom Henderson (@_Tom_Henderson_) 25 gennaio 2022
Activision Blizzard e Sony Interactive Entertainment hanno un accordo per vedere i prossimi tre giochi Call of Duty per console PlayStation, un accordo che Microsoft rispetterà. Call of Duty: Warzone 2 sarà l’ultimo gioco di quella formazione e uscirà da qualche parte nel 2023 per concludere l’accordo.
Microsoft e Sony dovranno in seguito stipulare un nuovo accordo a condizione che la prima desideri continuare a realizzare Call of Duty per le console PlayStation. Resta inoltre da confermare se Activision continuerà ad aggiornare Warzone originale oltre a Warzone 2 una volta che Microsoft avrà completato l’acquisizione del publisher Call of Duty nei prossimi anni.
Il futuro di Call of Duty è stata una domanda scottante da quando Activision Blizzard ha accettato di diventare uno studio Xbox first party. Ciò offre a Microsoft l’opportunità di mantenere il franchise esclusivo per le console Xbox, ma il che potrebbe non essere facile poiché gli analisti ritengono che una mossa del genere “sarebbe difficile da superare [gaming] regolatori”.